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A che età si deve sterilizzare la coniglia?

Nella coniglia la sterilizzazione è un intervento indispensabile, in quanto permette di prevenire i tumori dell’utero e altre patologie meno comuni ma ugualmente gravi. In questa specie i tumori uterini sono particolarmente frequenti. Sono rari sotto i tre anni di età ma nelle coniglie mature e anziane si arriva a un’incidenza dell’80%. Sono tumori che, se non vengono asportati in tempo, causano la morte della coniglia entro un paio d’anni.

Ma qual è l’età “giusta” per la sterilizzazione?

Nel maschio la sterilizzazione si può effettuare indifferentemente ad ogni età (posto che lo stato di salute lo permetta) a partire da quando i testicoli discendono, a circa tre mesi di età. Nella coniglia c’è un periodo ottimale, che va dai 6 ai 12 mesi di età. Prima dei 6 mesi l’apparato riproduttivo è immaturo e i tessuti sono piccoli, fragili e difficili da manipolare, rendendo complicato l’intervento. Le ovaie, infatti, non sono ancora entrate in azione per stimolare lo sviluppo dell’utero. Continua la lettura di A che età si deve sterilizzare la coniglia?

cagna menopausa

Le cagne vanno in menopausa?

In breve, no, le cagne non vanno in menopausa. Quando una donna va in menopausa non ha più i suoi cicli mensili e il suo corpo produce livelli molto bassi di estrogeni e progesterone per il resto della vita. Questo non si verifica nelle cagne che, se sane, continuano ad andare in calore per tutta la vita. Anche cagne molto anziane, fino addirittura a 16 anni (un’età equivalente a una donna di 90 anni) possono restare gravide. Tuttavia il livello di fertilità cala progressivamente con l’avanzare degli anni, tanto che dopo i 5-6 anni di età è decisamente sconsigliabile riprodurre una cagna, perché avrebbe problemi a portare avanti una gravidanza sana e partorire cuccioli vitali. Questo problema si verifica più precocemente nelle razze di grande taglia rispetto a quelle più piccole a causa delle differenze nella velocità di invecchiamento e nell’aspettativa di vita. Ovviamente, è importante anche lo stato generale di salute della madre.

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Cagne e gatte devono avere cuccioli prima della sterilizzazione?

sterilizzazione e gravidanza cagna e gatta

Molti ancora si chiedono se è opportuno far fare una gravidanza a cagne e gatte prima di sterilizzarle. In breve, la risposta è “assolutamente no”.

Sappiamo che è di importanza fondamentale la sterilizzazione chirurgica di questi animali, sia per impedire la nascita continua di cuccioli e gattini sia per la prevenzione di malattie dell’utero e dei tumori mammari. La sterilizzazione, se effettuata prima del primo calore, vale a dire intorno ai 6 mesi di età, ha il vantaggio di prevenire quasi completamente i tumori della mammella. Ma è necessario far avere una cucciolata prima della sterilizzazione? È di beneficio per la cagna o la gatta?

Far fare una gravidanza non è di alcuna utilità per la madre e anzi ha diversi svantaggi. Per prima cosa, se la femmina ha anche un solo calore diminuiscono i benefici della sterilizzazione sulla prevenzione dei tumori della mammella. Inoltre, fattore non meno importante, se ogni cagna o gatta facesse anche solo una cucciolata prima di essere sterilizzata, ci sarebbe un incremento eccezionale della popolazione di cani e gatti. Di questi animali però abbondano canili, gattili, rifugi, per non parlare di quelli semplicemente abbandonati a loro stessi. Se anche si trovasse una famiglia responsabile e amorevole per ciascun cucciolo, questo porterebbe via il posto a un animale abbandonato in cerca di casa. Se poi a ogni figlia si lasciasse fare una cucciolata, e così via alle sue figlie… potete immaginare le conseguenze!

Dal punto di vista della salute della madre, portare avanti una gravidanza e partorire non ha alcun beneficio sulla salute. Il parto può sempre comportare un margine di rischio tanto per madre che per i piccoli. A volte al primo parto la madre, inesperta e spaventata dal dolore del parto, ha difficoltà ad accudire i cuccioli o addirittura li rifiuta.  

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Come ridurre l’odore del furetto

Il furetto ha tantissime qualità come pet, ma l’odore che emana non rientra tra queste. L’odore del furetto dipende dalla presenza di ghiandole cutanee che, sotto l’influenza degli ormoni sessuali, producono sostanze molto odorose. Per questo motivo l’odore del furetto si manifesta in modo intenso dopo la maturità sessuale ed è più intenso nei maschi, soprattutto durante la stagione riproduttiva. Ci sono tre cose da fare perché il furetto abbia un odore accettabile, la prima delle quali è la più importante.

1. Sterilizzazione

Per riportare l’odore del furetto a un livello accettabile è indispensabile la sterilizzazione (in entrambi i sessi). In questo modo cessa l’azione degli ormoni sessuali. È efficace sia la sterilizzazione chimica che quella chirurgica (ricordiamo che la sterilizzazione nei furetti è indispensabile per la loro salute). Questa procedura riduce l’odore del furetto del 90%. Un minimo di odore è inevitabile e se non risulta accettabile è bene non scegliere il furetto come pet. Continua la lettura di Come ridurre l’odore del furetto

cane bere latte

4 falsi miti sulla salute del cane

Bere latte fa venire i vermi

Ovviamente, è impossibile che il latte causi la formazione di vermi intestinali. L’associazione latte-vermi è probabilmente dovuta al fatto che quando un cucciolo ha una forte infestazione parassitaria, vomita i vermi insieme al latte. I cuccioli si infestano direttamente durante la vita intrauterina o i primi giorni di vita quando allattano, perché le larve dei parassiti intestinali sono in grado di attraversare la placenta o i tessuti della mammella. Per questo è importante eseguire trattamenti antiparassitari alla madre prima e durante la gravidanza, e ai cuccioli le prime settimane di vita.

L’aglio fa andare via i vermi intestinali e le pulci

Volendo fare una battuta, l’aglio è efficace solo contro i vampiri. Non ha assolutamente alcuna attività verso i vermi intestinali e le pulci, contro i quali è necessario usare farmaci antiparassitari. Al contrario, se ingerito in una certa quantità l’aglio risulta tossico ai cani, ai quali causa anemia emolitica (distruzione dei globuli rossi). Vi sono diversi alimenti che noi possiamo ingerire senza problemi (basti pensare alla cioccolata) e che sono tossici per gli animali, quindi non deve stupire che un alimento così salutare non vada dato ai cani. Continua la lettura di 4 falsi miti sulla salute del cane

Il coniglio educato

coniglio cassetta1

Come si inizia

Il bello di avere un coniglio è di poter lasciarlo libero per casa come un gatto, perché come il gatto non sporca in giro ma anzi è molto bravo nell’usare la cassetta igienica.

I conigli tendono spontaneamente a fare i bisogni in un angolo e questo comportamento istintivo è alla base dell’educazione alla cassetta. L’addestramento alle buone abitudini inizia quando portiamo a casa il coniglietto di pochi mesi: poiché è imprudente lasciare libero un animaletto piccolo (non solo di età, ma anche di dimensioni), delicato e spesso spaventato, i primi tempi lo lasceremo in una grande gabbia o in una zona delimitata di una stanza, in modo che si ambienti e impari a conoscerci. In un angolo della sua area riservata troverà sistemazione una cassetta igienica di dimensioni adeguate al coniglietto, con i bordi bassi per facilitare l’entrata e l’uscita. Il giovane animale ha bisogno di tempo ed esperienza per imparare ad utilizzare la cassettina; la sua abilità aumenta progressivamente con il tempo per cui occorre avere un po’ di pazienza. Le prime uscite dalla zona limitata devono avvenire lasciando aperta la porta della gabbia o del recinto, in modo che il coniglietto possa uscire e rientrare a piacere e limitando lo spazio esterno a disposizione. In questo modo l’animale rientrerà spontaneamente per fare i bisogni nella cassettina. Continua la lettura di Il coniglio educato

La sterilizzazione nei conigli

Per chi ha dei conigli la sterilizzazione è un tema di grande interesse perché questa procedura è molto importante per la loro salute, ma suscita spesso paura. Penso quindi che sia utile tornare sull’argomento per fare chiarezza.

La sterilizzazione è un intervento chirurgico, eseguito in anestesia generale, che consiste nell’asportare gli organi riproduttivi (i testicoli nel maschio, ovaie ed eventualmente utero nella femmina). È una pratica che si esegue comunemente su cani e gatti di entrambi i sessi, ma non tutti i proprietari di conigli sanno che è altamente consigliata anche per loro animali, e non solo per impedire la riproduzione. La sterilizzazione comporta numerosi vantaggi per i conigli di casa (maschi e femmine) ed è un’importante forma di prevenzione di gravi malattie. Insieme alla corretta alimentazione e alle vaccinazioni, è una delle misure in grado di allungare la vita dei conigli di casa.

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sterilizzazione cagna gatta

La sterilizzazione di cagna e gatta: come, quando e perchè

La sterilizzazione nella cagna e nella gatta è una delle cure principali per la loro salute. I benefici di questo intervento non si limitano alla prevenzione delle gravidanze e quindi al fatto di non contribuire alla sovrappopolazione di cani e gatti (purtroppo canili e rifugi vari sono sempre stracolmi di animali abbandonati che non verranno mai adottati), ma comportano notevoli vantaggi per la salute.

Come

La sterilizzazione si effettua asportando chirurgicamente in anestestia generale le ovaie e a volte anche l’utero. Negli animali giovani è sufficiente asportare le ovaie, perchè successivamente l’utero si atrofizza. Nelle cagne e nelle gatte che hanno già qualche anno è preferibile asportare anche l’utero, perchè potrebbe avergià subito delle alterazioni.

Quando

La sterilizzazione va fatta preferibilmente a circa sei mesi di età, quando l’animale è abbastanza sviluppato ma non ha ancora avuto il primo calore. In questo modo si ha il grandissimo vantaggio di prevenire i tumori della mammella, il cui sviluppo è indotto dalla presenza degli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie.

Una cagna o una gatta sterilizzate prima del primo calore hanno quasi zero probabilità di sviluppare i tumori mammari.

Perchè Continua la lettura di La sterilizzazione di cagna e gatta: come, quando e perchè

La sterilizzazione dei furetti: chirurgica o chimica?

I furetti, sia maschi che femmine, devono essere necessariamente sterilizzati (salvo imbarcarsi nell’impresa, decisamente sconsigliabile, di riprodurli). Il maschio intero ha un odore così intenso e persistente che azzererebbe la vita sociale dei proprietari che vogliano tenerlo in casa; se ciò non bastasse, è anche piuttosto aggressivo. La femmina che non viene sterilizzata, e che non si accoppia, ha dei calori prolungati con livelli ormonali tali da danneggiare il midollo osseo e causare anemie fatali nel 50% dei casi.
La sterilizzazione è quindi una necessità, ma può avere in questa specie uno spiacevole effetto collaterale. Continua la lettura di La sterilizzazione dei furetti: chirurgica o chimica?