Con il risveglio dal letargo, le tartarughe ricominciano a vagare per il giardino e i veterinari con regolarità sconfortante ricominciano a vedere in ambulatorio questi rettili con la corazza devastata da traumi. I pericoli a cui sono soggette le tartarughe domestiche sono sempre gli stessi, completamente prevenibili con un po’ di attenzione ma sempre ricorrenti: tagliaerba, automobili e cani.
Se abbiamo delle tartarughe libere, prima di azionare il tagliaerba è necessario radunarle tutte in un luogo sicuro; se una o più mancano all’appello meglio attendere a sistemare il giardino. La cosa migliore sarebbe recintare un ampio spazio tutto per loro, ben soleggiato ma con una parte in ombra, in cui lasciare che le piante crescano liberamente. Sono infatti le piante di campo e l’erba l’alimento di cui hanno bisogno, senza aggiunta di altro a parte l’acqua da bere.
Per quanto riguarda i cani, si deve impedire loro di arrivare a contatto con le tartarughe: molti non esitano a dilaniarle come fossero ossi succulenti. Anche cani che le hanno ignorate per anni a volte di punto in bianco decidono di rosicchiarsele per bene. Se vogliamo tenere tartarughe è meglio rinunciare ai cani, e viceversa. L’alternativa è una recinzione assolutamente sicura, che impedisca il contatto tra le due specie. Continua la lettura di Primavera, iniziano i traumi per le tartarughe