Ci sono gatti che sono ossessionati dal cibo e non sembrano pensare ad altro. Cercano costantemente di saltare sulla tavola o sul ripiano della cucina ogni volta che c’è del cibo in vista, non lasciano mangiare in pace e miagolano incessantemente cercando di ottenere qualche boccone. Stazionano di fronte alla ciotola vuota in perenne attesa che venga riempita o si strusciano intorno alle gambe miagolando per chiedere cibo.
L’ossessione per il cibo non è solo fastidiosa: può indicare la presenza di un disturbo correlato a un problema psicologico, un problema fisico, un problema ambientale o una combinazione di questi. La prima cosa da fare però è verificare che il gatto non sia effettivamente affamato perché sta ricevendo una quantità di cibo insufficiente e controllare il suo stato di nutrizione.
Prima di saltare alle conclusioni che si tratti di un problema di comportamento, e agire di conseguenza per correggerlo, occorre escludere che il gatto abbia dei problemi fisici. Ci sono diverse patologie correlate ad una fame eccessiva, tra cui ipertiroidismo (frequente nei gatti anziani), carenza di vitamina B12, parassiti intestinali, diabete. La visita veterinaria, insieme ad esami di sangue, urine e feci, permette di escludere queste patologie.
Se il problema si manifesta in un gatto giovane trovato per strada o preso da un rifugio, questo comportamento potrebbe dipendere da problemi di sviluppo che si sono verificati nelle prime fasi di vita. I gattini malnutriti in utero hanno maggiori probabilità di avere problemi fisici e comportamentali. Anche se sono stati svezzati o portati via dalla madre troppo presto sono più inclini ad avere problemi comportamentali, non solo legati al cibo.
Diverse cause psicologiche possono essere alla base del desiderio costante di cibo, in particolare noia, ansia, stress o competizione con altri gatti di casa. I gatti si sono evoluti per consumare piccoli pasti frequenti (per lo più piccoli roditori). Spesso però ai gatti domestici il cibo viene lasciato a disposizione solo una o due volte al giorno, in particolare se è cibo umido. Di conseguenza il gatto potrebbe sviluppare ansia per la disponibilità di cibo. Lasciando del cibo secco a disposizione, poco e spesso, il gatto non si dovrebbe preoccupare di restare senza cibo. Tuttavia non si deve porre l’alimento in una comoda ciotola ma spingere il gatto a conquistarselo come se fosse una preda, utilizzando i cosiddetti food puzzle. Si tratta di giochi fatti in modo da nascondervi del cibo che il gatto deve trovare giocandoci. I gatti sono portati per istinto a “lavorare” per procurarsi da mangiare e questi oggetti sono l’ideale per intrattenerli e simulare la caccia. Se ne possono utilizzare di diversi tipi, di diversa difficoltà, iniziando con quelli più facili per far capire al gatto come funzionano. Possono essere acquistati o fatti in casa con poca spesa. Qui e qui si possono vedere degli esempi di food puzzle fatti in casa. Variando i giochi e mettendoli in posti diversi si stimola il gatto ad andare a caccia del cibo in modo autonomo, e non a dipendere dagli umani per ottenerlo senza sforzo.
Un altro provvedimento è di non lasciare mai del cibo incustodito sulla tavola o sul ripiano della cucina. Quando si mangia o si prepara da mangiare il gatto può venir chiuso fuori dalla cucina. Non si deve mai dare bocconcini al gatto mentre si mangia o si cucina, altrimenti impara rapidamente che se lo richiede con insistenza, miagolando e allungando una zampa, finisce per ottenerlo.
Occorre essere costanti nel cambiare le abitudini del gatto, perché sgarrare anche occasionalmente può rafforzare il comportamento di richiesta del cibo.