Ho trovato una tartaruga!

T. hermanni 84

Può capitare di imbatterci in una tartaruga  lungo una strada, in un campo o da qualche altra parte. Come dobbiamo comportarci?

Le cose cambiano a seconda che si tratti di una tartaruga terrestre o una tartaruga d’acqua dolce, se l’esemplare è sano oppure è ferito, se lo troviamo in una zona che ne può mettere in pericolo l’incolumità (ad esempio vicino a una strada) o in mezzo ad un bosco.

Per prima cosa sarebbe utile sapere di che specie si tratta, o almeno se è una tartaruga di terra o d’acqua dolce, perché le cose dal punto di vista legale cambiano molto. In linea di massima le possiamo facilmente distinguere osservando le zampe. Le tartarughe terrestri hanno arti tozzi, ricoperti di scaglie evidenti. Le tartarughe semiacquatiche hanno zampe palmate.

Le tartarughe di terra

Se si tratta di una tartaruga terrestre, quasi sicuramente appartiene al genere Testudo, che comprende le tartarughe mediterranee Testudo hermanni, Testudo graeca e Testudo marginata. Queste specie sono protette da una legge molto severa che ne proibisce la raccolta in natura e la detenzione senza permesso. Se troviamo in giro una Testudo non possiamo in alcun modo prenderla e portarcela a casa: si tratta di un reato grave punibile con multe molto salate. Se la tartaruga è nel suo ambiente naturale è bene lasciarla dove si trova.

Testudo hermanni
Testudo hermanni

Testudo marginata
Testudo marginata

Testudo graeca
Testudo graeca

La tartaruga è in una zona pericolosa

In tal caso possiamo spostarla e metterla in una zona più sicura, ad esempio allontanandola dalla strada. Se invece è in una zona abitata, dove rischierebbe di essere schiacciata dalle auto, rubata o aggredita da cani, abbiamo il dovere di avvertire un ufficio del Corpo Forestale dello Stato, che provvederà a darla in affido ad un centro autorizzato.

La tartaruga è ferita

Anche in questo caso dobbiamo avvertire il Corpo Forestale e contemporaneamente, se possibile, portarla da un veterinario esperto in rettili per le prime cure del caso.

Le tartarughe d’acqua dolce

In Italia esista una tartaruga d’acqua dolce autoctona, Emys orbicularis o tartaruga palustre europea, che purtroppo è diventata piuttosto rara. Anche questa specie è protetta dalla legge e non può essere raccolta; se la avvistiamo nei pressi di uno specchio d’acqua dobbiamo rispettarla e lasciara stare. Se invece è ferita o in una zona pericolosa, ci comporteremo come per le Testudo, avvertendo la Forestale.
Ecco due esempi di Emys orbicularis. La colorazione della corazza è abbastanza variabile.

Emys orbicularis 61     Emys orbicularis 41

Più spesso può capitare di imbatterci nelle tartarughe d’acqua dolce americane, di importazione, della specie Trachemys scripta. Sono in genere soggetti di cui i proprietari si sono liberati (il che è proibito – reato di abbandono di animali – e anche crudele) liberandole in corsi d’acqua, fontane o laghetti. Questi rettili sono liberamente detenibili: se ne troviamo uno in difficoltà possiamo portarcelo a casa, purchè abbiamo la possibilità di offrirgli una sistemazione adeguata, vale a dire un laghetto in giardino. Se è ferito abbiamo il dovere anche in questo caso di dargli soccorso, come per qualunque altro animale in difficoltà. Possiamo chiamare anche in questo caso la Forestale e chiedere assistenza. Purtroppo le Trachemys sono degli “invasori” dell’ambiente europeo e sono incredibilmente numerosi gli abbandoni, per cui i centri di recupero traboccano ed è molto difficile trovare loro una sistemazione adeguata.

T.s.scripta96    T scripta ibrido 012  Trachemys scripta

Per avere ulteriori informazioni si può consultare il sito del Corpo Forestale.

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