Che i mangimi per conigli a base di semi, cereali, mais, riso, carrube, frutta secca e simili (“muesli”) facciano molto male ai conigli è ben risaputo; i veterinari esperti in conigli lo vanno ripetendo da molti anni. Questi prodotti sono purtroppo ancora largamente venduti nei pet shop perché i clienti continuano a comprarli, convinti che se sono “apposta per conigli” vadano bene per la loro alimentazione. Purtroppo l’inadeguatezza della specifica legislazione consente che questi prodotti continuino ad essere messi in vendita, a dispetto dell’evidenza della loro dannosità.
Una ricerca condotta per due anni presso l’Università di Edinburgo dimostra inequivocabilmente la connessione tra l’alimentazione a base di mangimi e l’insorgenza di gravi patologie a carico dei denti e dell’intestino. Ecco le conclusioni principali derivate dallo studio. Nutrire i conigli con i mangimi, con o senza fieno, causa una serie di problemi, quali:
- Rallentamento della motilità gastrointestinale e stasi a causa della carenza di fibra.
- Alterazioni della dentatura provocata dalla masticazione insufficiente e non fisiologica, con formazione di punte dolorose che impediscono al coniglio di mangiare. Aggiungiamo noi che secondariamente si possono anche formare ascessi dentali che richiedono terapie lunghe e complesse.
- Mancato consumo di tutto il ciecotrofo, che da un lato porta ad un’insufficiente assunzione di elementi nutritivi, dall’altro predispone a problemi di dermatiti perché il ciecotrofo non consumato si attacca al pelo e imbratta il perineo.
- Alimentazione selettiva: i conigli scelgono dalla miscela gli alimenti preferiti, portando ad una dieta squilibrata e carente di molti elementi essenziali.
- Obesità, che a sua volta predispone a molti problemi di salute.
Per chi conosce l’inglese, la lettura dell’articolo originale è molto interessante.
Ce ne sarebbe a sufficienza perché questi mangimi vengano banditi dagli scaffali, ma per ora l’unico modo per salvaguardare la salute dei conigli è smettere di comprarli e nutrirli con fieno, erba e, in mancanza di questa, verdure.
Foto Laura Brunello e Riccardo Romani