Archivio mensile:Luglio 2015

Ho trovato una tartaruga!

T. hermanni 84

Può capitare di imbatterci in una tartaruga  lungo una strada, in un campo o da qualche altra parte. Come dobbiamo comportarci?

Le cose cambiano a seconda che si tratti di una tartaruga terrestre o una tartaruga d’acqua dolce, se l’esemplare è sano oppure è ferito, se lo troviamo in una zona che ne può mettere in pericolo l’incolumità (ad esempio vicino a una strada) o in mezzo ad un bosco.

Per prima cosa sarebbe utile sapere di che specie si tratta, o almeno se è una tartaruga di terra o d’acqua dolce, perché le cose dal punto di vista legale cambiano molto. In linea di massima le possiamo facilmente distinguere osservando le zampe. Le tartarughe terrestri hanno arti tozzi, ricoperti di scaglie evidenti. Le tartarughe semiacquatiche hanno zampe palmate. Continua la lettura di Ho trovato una tartaruga!

La dimostrazione che i mangimi fanno male ai conigli

mangime

Che i mangimi per conigli a base di semi, cereali, mais, riso, carrube, frutta secca e simili (“muesli”) facciano molto male ai conigli è ben risaputo; i veterinari esperti in conigli lo vanno ripetendo da molti anni. Questi prodotti sono purtroppo ancora largamente venduti nei pet shop perché i clienti continuano a comprarli, convinti che se sono “apposta per conigli” vadano bene per la loro alimentazione. Purtroppo l’inadeguatezza della specifica legislazione consente che questi prodotti continuino ad essere messi in vendita, a dispetto dell’evidenza della loro dannosità.

Una ricerca condotta per due anni presso l’Università di Edinburgo dimostra inequivocabilmente la connessione tra l’alimentazione a base di mangimi e l’insorgenza di gravi patologie a carico dei denti e dell’intestino. Ecco le conclusioni principali derivate dallo studio. Continua la lettura di La dimostrazione che i mangimi fanno male ai conigli

Il vostro pappagallo dorme abbastanza?

Un aspetto spesso trascurato della gestione dei pappagalli pet è un adeguato periodo di sonno. Come un buon sonno è indispensabile per la salute psicofisica delle persone, altrettanto lo è per i pappagalli. Dormire è l’attività che occupa la maggior parte del tempo nei pappagalli allo stato selvatico; la loro attività quotidiana inizia con la prima luce del giorno e termina al tramonto. Questi uccelli hanno bisogno di un sonno ininterrotto di almeno 10 ore. Le specie tropicali e sub-tropicali, come le are, in natura hanno un fotoperiodo di 12 ore, vale a dire che stanno 12 ore alla luce, ma per 12 ore sono al buio e durante queste ore dormono.

La deprivazione del sonno è un grande problema per i pappagalli pet e può causare o contribuire a molti problemi comportamentali, tra cui lo strappamento delle penne.

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Il cane non è il miglior amico delle tartarughe

Vale a dire: o si tengono cani o si tengono tartarughe. Gli incidenti dovuti a cani che aggrediscono le tartarughe di casa sono così numerosi, e gravi, da sconsigliare decisamente di far convivere i due tipi di animali.

La corazza delle tartarughe è un tessuto vivo, molto vascolarizzato, come sanno bene i cani che hanno avuto occasione di avere una tartaruga sotto i denti. Per i cani la tartaruga è un osso succulento che non esitano a rosicchiare se ne hanno la possibilità. Neppure recinzioni e catene si dimostrano mezzi sufficienti a tenere i cani lontani da questi rettili: molti episodi traumatici si verificano proprio con cani teoricamente isolati dalle tartarughe. Spesso l’aggressione si verifica con cani abituati a convivere con le tartarughe da anni, e che improvvisamente iniziano a giocarci e a roderne la corazza. Non si sa il motivo per cui un cane che ha ignorato la tartaruga per anni un bel giorno decide di dilaniarla, forse per noia.

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Non lasciate i gatti bianchi al sole

 

E’ ormai noto che il sole fa male alla pelle, e non solo perchè fa venire le rughe: le radiazioni ultraviolette sono in grado di indurre tumori cutanei. Questo problema interessa anche i gatti che hanno orecchie, palpebre, labbra e naso bianchi: in queste zone il pelo non offre sufficiente protezione alla cute non pigmentata. I raggi ultravioletti possono quindi agire indisturbati danneggiando le cellule cutanee e inducendo lo sviluppo di un tumore molto maligno, il carcinoma squamocellulare.

Occorrono anni perchè il tumore si manifesti (in genere compare intorno ai 12 anni), ma quando si forma procede inesorabilmente erodendo i tessuti colpiti. Purtroppo la terapia prevede un’ampia asportazione chirurgica del tumore, il che significa l’amputazione del padiglione auricolare o la ricostruzione facciale per operare su naso, labbra o palpebre. Senza intervento, e a volte nonostante l’intervento, la morte è inevitabile. Continua la lettura di Non lasciate i gatti bianchi al sole