Per chi ha appena acquistato un coniglietto, dall’aspetto di un morbido batuffolo, la tentazione di stringerlo a sé e soffocarlo di baci e carezze è davvero grande, soprattutto per i bambini. Tuttavia la remissività del tenero cucciolo non va scambiata per un apprezzamento delle coccole. La realtà è ben diversa e conoscere la psicologia del coniglio ci aiuta a interpretare il suo comportamento e a rapportarci con lui nel modo più corretto.
il coniglio è un animale da preda e ha due mezzi per sfuggire ai predatori: darsi alla fuga o restare perfettamente immobile. Quest’ultima strategia è quella utilizzata dai cuccioli, nella speranza di passare inosservati ai potenziali aggressori. Sollevare un coniglietto e tenerlo stretto imita il comportamento del predatore che afferra e solleva la sua preda. Il coniglietto probabilmente resta come congelato perché ha paura, non perché apprezza le nostre carezze. Quando sarà più grande reagirà scalciando e divincolandosi perché avrà trovato il coraggio di opporsi ad una manovra sgradita.
Il modo corretto per relazionarsi ad un coniglio che ancora non ci conosce e forse ci teme, è di lasciare a lui la prima mossa. Lasciamolo libero in una piccola stanza e sediamoci a terra, tenendo in mano un boccone appetibile come una foglia di verdura fresca o un mucchietto di fieno. Sicuramente l’animale esplorando l’ambiente ci verrà vicino annusandoci. Lasciamo pure che esplori anche noi e le nostre mani, senza muoverci troppo e parlando a voce bassa e dolce. Se si sentirà abbastanza tranquillo e sicuro accetterà anche il cibo dalle mani. Ripetendo più volte la procedura il coniglietto saprà che può fidarsi di noi e ci salirà in grembo spontaneamente. Per coccolarlo, potremo ora dargli qualche grattatina sulla testa. Ricordiamo che i conigli non amano essere toccati sulle labbra o sotto il mento, al contrario dei gatti.
Quando dobbiamo prendere in braccio il coniglio, per esempio per metterlo nel trasportino o per rinchiuderlo temporaneamente in gabbia per tenerlo al sicuro mentre siamo fuori, occorre sempre tenere a mente la sua fragilità. Questo animale ha uno scheletro delicato che si può facilmente fratturare se ci cade dalle mani o se si divincola energicamente: saper maneggiare il coniglio in modo sicuro è fondamentale per la sua sicurezza.
Si devono sempre usare maniere calme e gentili, mai brusche. Non si deve assolutamente immobilizzare con la forza un coniglio che lotta e si divincola: se l’animale cerca di resistere violentemente perché non vuole essere afferrato deve essere immediatamente lasciato, e riavvicinato dopo un po’, quando si è tranquillizzato. Funziona bene avvicinare il coniglio in modo calmo, usando un tono di voce dolce e basso, ed eventualmente coprirgli occhi e carezzarlo dolcemente.
Vi sono diverse prese per maneggiare il coniglio in modo sicuro; in tutti i casi la presa deve essere delicata, per non danneggiare l’animale, ma ferma, per evitare che sfugga dalle mani per uno scatto improvviso. Per sollevare e trasportare il coniglio infiliamo una mano sotto il suo torace e facciamo scivolare l’altra mano sotto le zampe posteriori; solleviamolo e teniamolo contro il nostro torace, in modo che si senta sicuro. Perchè stia più calmo possiamo coprirgli gli occhi con una mano.
Se è molto spaventato possiamo infilargli la testa sotto il braccio, per bloccargli la visuale.
Anche avvolgere il coniglio in un asciugamano aiuta a contenerlo e allo stesso tempo a tranquillizzarlo. I conigli non vanno mai afferrati per le orecchie, che sono molto delicate.
Quando dobbiamo posarlo in terra facciamo prima poggiare le zampe posteriori per evitare che scalci violentemente per sfuggire e si lesioni la schiena; quando le zampe posteriori sono a terra facciamo posare anche le zampe anteriori.
I bambini piccoli devono essere educati su come trattare il coniglio, evitando di afferrarlo e portarlo in giro come un giocattolo, soprattutto se si tratta di conigli di taglia nana o molto giovani, che vengono spesso lasciati cadere dai bambini, riportando come conseguenza fratture e lussazioni. Insegnare loro a trattare con rispetto il loro animaletto è una grande lezione di vita.
Per trasportare il coniglio in macchina, ad esempio per un breve viaggio o per la visita veterinaria, evitiamo di tenerlo in braccio (anche se non siamo noi a guidare). Perché l’animale sia al sicuro e si senta protetto si deve utilizzare un trasportino per gatti in plastica, avendo la precauzione di mettere sul fondo del materiale non scivoloso e assorbente (se il coniglio fa pipì non si inzupperà zampe e pancia), come ad esempio un grosso asciugamano ripiegato. Il trasportino non va mai esposto al sole per evitare che l’animale al suo interno vada incontro ad un colpo di calore. Sono preferibili i trasportini che si aprono anche in alto, perché risulta più facile estrarre in modo sicuro i conigli che non vogliono saperne di uscire.