Può capitare che mentre si coccola tranquillamente il gatto, questo improvvisamente si gira ad aggredire la mano che lo carezza e scappa via. A cosa è dovuto questo atteggiamento apparentemente incomprensibile (e piuttosto frustrante)?
Non si tratta in realtà di un comportamento patologico: i gatti sono animali meno socievoli di cani e umani e normalmente il contatto fisico tra loro è molto limitato e consiste nel leccarsi reciprocamente e riposare uno accanto all’altro. Ogni gatto ha una sua personalità: mentre alcuni gatti vorrebbero farsi coccolare all’infinito, altri hanno una limitata tolleranza al contatto fisico, che se supera una certa soglia diventa irritante. Immaginiamo che qualcuno ci dia una carezza in testa: la cosa può essere simpatica, ma se continua a farlo per diversi minuti diventa seccante e chiederemmo di smettere. Il gatto questo lo fa mordendo e graffiando una volta raggiunta la soglia di tolleranza.
Per evitare questo tipo di aggressione occorre riconoscere che il gatto che la manifesta non è portato per le coccole prolungate. Magari gli piace il contatto con noi e resta tranquillamente accoccolato in grembo a lungo, ma ha una tolleranza limitata per le carezze. È importante notare i segni premonitori dell’aggressione imminente: il gatto irrigidisce il corpo, tira indietro le orecchie, agita la coda e a volte emette un basso ringhio. In questo caso si deve smettere immediatamente di toccarlo allontanando la mano.
Può anche succedere che il gatto non apprezzi di farsi toccare in certi punti, come la pancia o la parte posteriore della schiena. Nei gatti irritabili è meglio limitarsi a carezzare sopra la testa e sotto il mento, che sono le zone preferite in genere dai gatti.
In nessun caso si deve punire il gatto che si rigira a mordere durante le coccole, altrimenti assocerà il nostro contatto a un’esperienza negativa e ci girerà al largo.
In alcuni casi l’aggressione può essere causata da un problema di salute, come un trauma o un’artrosi. In caso di dubbio è bene far visitare il gatto per escludere che la causa sia una condizione dolorosa.