Gli uccelli hanno davvero bisogno di grit?

E’ una pratica abituale lasciare a disposizione degli uccelli del grit (materiale costituito da minuscoli sassolini) per aiutare la digestione. Ma è davvero necessario o utile?

Esistono due tipi di grit, uno solubile (digeribile) e uno non solubile (indigeribile). Quello solubile, come ad esempio i gusci di conchiglie sbriciolati, viene dissolto nell’apparato digerente e non è utile per la digestione, ma dovrebbe servire come fonte di calcio, anche se in realtà il suo assorbimento è assai scarso. Il grit insolubile è composto da piccoli cristalli di silice; rimane nello stomaco e aiuta a digerire l’alimento con un’azione di “macina”. Gli uccelli non hanno denti e ingeriscono il cibo senza masticarlo, anche se i pappagalli e i passeriformi (come i canarini) sgusciano i semi con il becco prima di ingoiarli. La digestione avviene principalmente per opera degli enzimi digestivi. I colombi, invece, ingeriscono i semi interi, senza sgusciarli, e ingeriscono delle pietruzze per aiutarsi nella digestione.

La dieta degli uccelli in cattività è piuttosto diversa da quella degli uccelli selvatici, molto più ricca e facilmente digeribile anche senza l’aiuto del grit. I pappagalli a cui viene somministrata una dieta appropriata non hanno bisogno di grit. Per quanto riguarda i passeriformi, la somministrazione di grit solubile può essere benefica, ma non hanno alcun bisogno di grit insolubile. Spesso ne ingeriscono in quantità eccessiva, causando problemi quali l’irritazione dell’apparato digerente o l’impaccamento del gozzo o dello stomaco. A volte gli uccellini ingeriscono troppo grit nel tentativo di compensare una carenza minerale.

Ai passeriformi va offerta solo una piccola quantità di grit (un pizzico) una volta ogni 2-3 settimane oltre, ovviamente, ad una dieta sana e bilanciata.

In ogni caso, se si desidera offrire del grit, questo va fatto con alcune precauzioni.

  • Non va posto sul fondo della gabbia, dove si sporca con le feci e diventa quindi una fonte di batteri. Non va lasciato sempre a disposizione, per evitare che venga ingerito in quantità eccessiva.
  • Se l’uccello sembra particolarmente avido di grit è consigliabile consultare un veterinario per escludere che abbia qualche problema digestivo o carenze alimentari.
  • Non si deve utilizzare grit contenente carbone vegetale perché quest’ultimo ostacola l’assorbimento di diverse vitamine, causandone la carenza.

In conclusione, la cosa essenziale è fornire un’alimentazione sana e bilanciata: in questo caso non è necessario offrire il grit. Ai canarini si può eventualmente offrire saltuariamente una piccola quantità di grit solubile, ma non è indispensabile e probabilmente neppure utile.

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