A molti vegani farebbe piacere che anche i gatti potessero mangiare senza danneggiare altri animali. Purtroppo ciò non è proprio possibile senza gravi danni per la loro salute. Noi umani possiamo fare questo tipo di scelta perché per noi è perfettamente salutare, ma il gatto non è un onnivoro, è un carnivoro puro. Significa che il suo organismo è fatto per assimilare alimenti di origine animale e non può vivere con una dieta vegetariana. Il cane si è evoluto dall’antenato lupo convivendo con l’uomo e condividendo la sua dieta onnivora; per il cane una dieta vegetariana, se attentamente formulata da un esperto nutrizionista, può essere possibile, ma per il gatto rappresenta una forzatura inaccettabile. Una dieta vegetariana nel gatto causerebbe danni renali a causa delle proteine vegetali che il loro organismo non è in grado di gestire correttamente, cecità e patologie cardiache per carenza dell’aminoacido essenziale taurina, e carenza di vitamina A e B12 per la loro assenza dagli alimenti vegetali con ulteriori gravi danni alla salute. È vero che i gatti saltuariamente ingeriscono erba, ma solo per aiutare ad eliminare scorie dal sistema digerente, visto che i fili d’erba vengono poi vomitati o lasciano l’intestino integri.
Costringere un gatto ad essere vegetariano è come costringere una tigre a pascolare l’erba o un coniglio a mangiare carne. Se vogliamo rispettare i diritti degli animali, dobbiamo anche rispettare il diritto dei gatti ad essere ciò che sono, dei carnivori.
Se per motivi etici è escluso l’uso di mangimi di origine animale, non si devono tenere gatti, ma conigli (lo dico senza ironia), piuttosto che imporre una dieta dannosa a una specie animale che non può adattarsi alle nostre scelte etiche.
