Tartarughe d’acqua: 7 cose da sapere prima di comprarle

tartarughine

Le tartarughine acquatiche sono rettili molto comuni nei negozi per animali, sono simpatiche a vedersi e costano poco. Per questo motivo vengono spesso acquistate senza molta riflessione, e vendute senza le informazioni adatte. Purtroppo, si rivelano poi animali troppo impiegativi e vengono quindi abbandonate a migliaia. Ecco le informazioni minime da sapere prima di considerare il loro acquisto.

  1. Le tartarughine d’acqua non restano piccole

 Le tartarughine che vediamo nei negozi sono neonati usciti da poco dall’uovo. In pochi anni raggiungono una taglia di 25-35 cm (secondo la specie) e richiedono di conseguenza uno spazio adeguato, rappresentato da un ampio acquaterrario o meglio da un laghetto in giardino. Solo se malnutrite e tenute in condizioni ambientali inadeguate restano piccole, ma finiscono per morire entro uno o due anni, quando il loro potenziale di vita è di oltre 30 anni.

Confronto tra una tartarughina neonata e una adulta
Confronto tra una tartarughina neonata e una adulta
  1. Una vaschetta di plastica è completamente inadatta per allevarle

Le esigenze di allevamento delle tartarughe acquatiche sono molto complesse: per vivere bene hanno bisogno di un ampio acquaterrario dotato di riscaldamento, filtri, termostato e di una zona emersa riscaldata e dotata di lampade speciali che producono radiazioni UVB. Tutto ciò richiede spazio, soldi e tempo per accudirle.

  1. Le tartarughine non vanno nutrite con gamberetti secchi

I gamberetti secchi sono un mangime totalmente inadeguato, anche se le tartarughe ne sono molto ghiotte. Sono infatti privi di vitamina A e nel corso di pochi mesi finiscono per causare cecità perché le palpebre si gonfiano e questi rettili non riescono più ad aprire gli occhi. Le tartarughine, diventate cieche, finiscono inevitabilmente di morire d’inedia se non si interviene con una cura adeguata. Mettere delle gocce negli occhi è totalmente inutile: la corretta terapia consiste nel somministrare per bocca della vitamina A e, quando il rettile riapre gli occhi, somministrare una dieta più equilibrata.

Tartaruga con ipovitaminosi A causata dall'alimentazione esclusiva con gamberetti secchi
Tartaruga con ipovitaminosi A causata dall’alimentazione esclusiva con gamberetti secchi
  1. I cani non possono convivere con le tartarughe

 I cani rappresentano un gravissimo pericolo per le tartarughe, perché spesso decidono di rosicchiarle come un osso succulento, finendo per dilaniarle. Anche dopo mesi o anni di convivenza senza incidenti, sono innumerevoli i casi in cui il cane improvvisamente rivolge le sue attenzioni sul rettile che aveva in precedenza ignorato. Le tartarughe in giardino non possono dividere lo stesso spazio con un cane. Se non si vuole rinunciare al cane, è imperativo costruire un recinto assolutamente sicuro, in modo da separare i due tipi di animali.

  1. Quando la tartaruga sarà troppo cresciuta non potrete liberarvene gettandola in un corso d’acqua

 Le tartarughe d’acqua in vendita nei negozi provengono dagli Stati Uniti, non fanno parte della fauna italiana. Liberate a migliaia in fiumi, laghi e stagni, rappresentano un grave pericolo per la sopravvivenza di pesci e anfibi autoctoni e della sempre più rara tartaruga palustre europea, che non riesce a competere con le specie americane, molto più aggressive ed estremamente adattabili. Liberarsi così di un animale è inoltre un atto incivile: prima di acquistare una tartarughina, occorre riflettere seriamente sul fatto che crescendo diventerà molto più grande, e che vivrà decine di anni. Non si tratta di animali usa e getta, di cui disfarsi a piacere, ma di esseri viventi a cui dobbiamo responsabilmente offrire tutte le cure necessarie per tutta la durata della loro vita. Abbandonarle è oltretutto un reato penale.

  1. Se si ammalano le tartarughe richiedono la visita di un veterinario specializzato in rettili

 La medicina e la chirurgia dei rettili è una branca specialistica; solo i veterinari esperti in rettili sono in grado di fornire cure adeguate e di qualità, non inferiori a quelle disponibili per cani e gatti. Prima di acquistare una tartaruga è indispensabile assicurarsi che vi sia in zona un veterinario in grado di curarla in caso di necessità. Lasciarla morire senza cure è crudele e irresponsabile.

  1. Le tartarughine non sono adatte ai bambini piccoli

 Per prima cosa, le piccole tartarughe sono animali molto vulnerabili e per loro natura sono schive e non apprezzano affatto le attenzioni degli umani, che vedono come possibili predatori. Non amano quindi essere toccate e vezzeggiate, cosa che verrebbe spontanea ad un bambino. Inoltre, come tutti i rettili, in molti casi sono portatrici di un batterio potenzialmente pericoloso, la salmonella, che facilmente i bambini possono contrarre se, dopo aver toccato le tartarughe o l’acqua della loro vasca, non si lavano con cura le mani prima di portarle alla bocca.

Dopo aver toccato le tartarughe è importante lavarsi bene le mani.
Dopo aver toccato le tartarughe è importante lavarsi bene le mani.

Per saperne di più: Scheda Trachemys

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