I conigli potrebbero sembrare pet ideali per i bambini, che trovano il tenero cucciolo in vendita nei negozi, così simile ad un peluche, davvero adorabile. Viste le loro insistenze per avere l’animale, si potrebbe pensare che nulla possa distrarli dal loro nuovo amico, di cui si prenderanno cura per sempre. In realtà, molto spesso il fascino esercitato dall’animale declina rapidamente, a volte solo dopo pochi giorni quando la novità e passata, o magari dopo qualche anno quando sono più cresciuti e hanno maturato nuovi interessi. Il coniglio può vivere 8-10 anni e prima di accoglierne uno in casa si deve essere seriamente disposti a prestargli le cure necessarie per tutta la vita, anche se i bambini crescono e si stufano dell’animale. Alla fine, in ogni caso, la responsabilità delle sue cure quotidiane è comunque degli adulti.
Se è vero che in generale i conigli, essendo delicati e facilmente stressabili, non sono pet adatti ai bambini piccoli, non è detto che non vi possano essere eccezioni alla regola, o che comunque non siate voi a volere un coniglio anche in presenza di figli molto piccoli. In questo caso può essere preferibile attendere qualche anno per adottare un coniglio, ma se si ha già questo tipo di animale e si decide di allargare la famiglia, non si deve rinunciare alla bestiola.
I conigli di razza nana sono i meno adatti ai bambini, perché hanno spesso un carattere più nervoso e sono molto fragili e delicati. Un coniglio di razza media o grande, invece, viene meno facilmente sollevato e strapazzato. Non è vero che solo i conigli nani sono adatti come pet: al contrario i grandi conigli che consideriamo “da carne” sono animali meravigliosi, affettuosi e simpaticissimi.
Sfatiamo il mito che i conigli di casa possano trasmettere la mixomatosi: le feci del coniglio non possono veicolare questo parassita, dunque una donna incinta può continuare ad accudire l’animale senza alcuna preoccupazione e non vi è alcuna giustificazione per disfarsene durante la gravidanza.
Bambini non educati correttamente, che non hanno imparato il rispetto per gli animali, possono rendere la vita del coniglio un vero tormento. È responsabilità degli adulti controllare sempre che l’interazione tra animale e bambino avvenga sempre correttamente e nella salvaguardia della sicurezza del coniglio. A bambini particolarmente irrequieti, disubbidienti e chiassosi, è meglio non regalare questo tipo di animale.
I bambini molto piccoli vanno sempre tenuti d’occhio in presenza del coniglio: non sempre riescono a capire la differenza tra un giocattolo e un organismo vivente, e a volte strattonano o picchiano la bestiola, le tirano il pelo o afferrano le orecchie; non c’è da stupirsi se poi questa, per difendersi, reagisca con graffi e morsi. Quando il coniglio è libero per casa può facilmente allontanarsi dal bimbo e mettersi al sicuro, ma se è rinchiuso non è in grado di sottrarsi a comportamenti inopportuni, come ad esempio sbattere un oggetto contro la gabbia per osservare le reazioni spaventate dell’animale.

Se si hanno già dei bambini di qualche anno di età, e li si reputa abbastanza maturi da trattare gli animali con rispetto, senza considerarli o confonderli con giocattoli, va tenuto presente che il responsabile principale delle cure deve sempre essere un adulto. È difficile che un bambino sia in grado di cogliere i segni poco appariscenti che indicano l’insorgenza di un problema, come la riduzione dell’assunzione di cibo, la presenza di feci più piccole o scarse, una minor vivacità. Ha invece un importante ruolo educativo far partecipare il bambino alle cure dell’animale, come la somministrazione del cibo, il cambio dell’acqua, la pulizia della gabbia, sempre sotto supervisione di un adulto. Il bambino impara così che il coniglio è un essere vivente, che ha bisogno di cure e attenzioni, e che tenere un animale comporta delle responsabilità.
Il bambino deve imparare prima possibile le regole imposte per la salvaguardia del coniglio (ad esempio non inseguirlo, afferrarlo o picchiarlo) che vanno spiegate chiaramente e fatte sempre rispettare, senza eccezioni. Va spiegato chiaramente che non si deve mai dare al coniglio alimenti inopportuni, come biscotti e merendine, perché possono fargli molto male.
Le regole non devono essere solo negative: ai bambini va spiegato come carezzare con dolcezza il coniglio, come permettergli di salire in grembo mentre sono seduti a terra, quale bocconcino speciale offrire (un pezzetto di verdura particolarmente gradito). I bambini, specialmente i più piccoli, non dovrebbero mai prendere in braccio i conigli in particolare quelli più giovani: questi animali sono fragili, con uno scheletro che si frattura facilmente per una caduta anche da breve distanza. Inoltre in genere i conigli non amano particolarmente essere sollevati da terra (cosa che simula l’attacco di un predatore) e possono reagire divincolandosi e graffiando, finendo per essere lasciati cadere. Se il bambino si siede in terra, invece, il coniglio spesso gli sale in grembo spontaneamente, non avvertendolo come una minaccia ma come un interessante compagno con cui fare conoscenza.
Il bambino deve imparare a rispettare l’animale e le sue esigenze. Ad esempio, va istruito a non fare mai chiasso o confusione in presenza del coniglio, per non spaventarlo, e a non rincorrerlo mai (darebbe l’impressione di essere un predatore a caccia e verrebbe visto successivamente come un pericolo). Se l’animale corre a rifugiarsi nella sua tana (la casetta) deve essere lasciato in pace, così pure mentre sta mangiando o si sta pulendo. Rispettare i suoi tempi significa giocare con lui o coccolarlo quando ne ha voglia e lasciarlo tranquillo quando vuole riposare. Così il bambino impara che gli animali non sono giocattoli a sua disposizione, ma creature vive che meritano rispetto.

Alcune precauzioni sono importanti quando arrivano in casa gli amichetti. Se ci sono giochi chiassosi o feste, il coniglio va chiuso in una stanza tranquilla a cui i piccoli ospiti non devono avere accesso. È facile immaginare lo stress a cui sottoporrebbero l’animale un gruppo di bambini in preda all’eccitazione per la novità. Tutti vorrebbero toccarlo e afferrarlo e difficilmente si riuscirebbe a tenerli tranquilli.
Convivere con un animale, imparare a rispettarlo e ad accudirlo può avere enormi benefici per la personalità del bambino, aiutando a sviluppare la sua empatia per gli altri esseri viventi, purché abbia accanto degli adulti che lo guidino e gli insegnino il modo giusto di interagire.
Se volete accogliere un coniglio nella vostra casa, considerate l’adozione di uno in cerca di famiglia, anziché l’acquisto in un negozio. In questo modo permettete ad una creatura abbandonata di avere una seconda possibilità di essere felice. Un coniglio già adulto, inoltre, è una creatura meno fragile e delicata dei coniglietti in vendita nei negozi. Ricordate però che l’adozione è per sempre, e deve essere un atto responsabile. La AAE (Associazione Animali Esotici Onlus) raccoglie ogni anno centinaia di conigli che, comprati con leggerezza, vengono poi abbandonati quando i bambini, o peggio gli adulti, si stufano di loro o si rendono conto dell’impegno che comporta la loro gestione.